"Quando l'ordine viene dato, bisogna andarsene molto velocemente": Parigi riversa l'alluvione del secolo sulla Senna per prepararsi alle crisi future

"L'acqua è già alta 7 metri e continuerà a salire per tutto il giorno. Siamo al culmine dell'inondazione." Nella sala crisi del Municipio di Parigi, non lontano dalla Senna, Ziad Touat della società di consulenza Crisotech aggiorna il pubblico. Ecco la situazione, proiettata al 13 marzo 2026. Prosegue con un telegiornale fittizio basato su questo scenario. "Quasi 300.000 persone sono già state evacuate", avverte il presentatore.
Una trentina di rappresentanti dei servizi comunali hanno poi illustrato le misure già adottate per affrontare questa mostruosa alluvione e un elenco vertiginoso di problemi da prevedere: strade bloccate, raccolta dei rifiuti interrotta, interruzioni di corrente, scuole chiuse, ospedali evacuati, rischi di carenze alimentari, la rete fognaria che presto verrà sovraccaricata... I problemi di Parigi non sono finiti. "Il ritiro delle acque potrebbe richiedere diverse settimane, ma anche alcuni mesi", avverte Pénélope Komitès, vicesindaco di Parigi responsabile della resilienza e conduttrice dell'esercitazione "Parigi allagata".
A poche decine di metri di distanza, sotto le tende, il personale della Croce Rossa e della Protezione Civile si prepara all'arrivo dei primi sfollati. Poco più avanti, passerelle pedonali permettono l'accesso alle strade coperte da un metro d'acqua.
Libération